Proclamato da AIC-onlus e OUCH-Italia, in collaborazione con Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato e con l’adesione e condivisione di LIC-Lega Italiana Cefalalgici (Firenze, 8 novembre 2003)
Il paziente con cefalea ha diritto a:
- Disporre di strutture sanitarie che si occupano di prevenzione;
- Essere ascoltato seriamente e preso in considerazione nel momento in cui riferisce la propria condizione di sofferenza;
- Avere libero accesso alle strutture più qualificate utilizzando, nel caso sia necessario, canali di PS specifico adeguatamente pubblicizzati;
- Scegliere liberamente il Curante o la struttura presso la quale desidera sottoporsi ad ogni eventuale trattamento;
- Essere visitato con una corretta e pertinente raccolta dell’anamnesi, con un esame fisico completo e con indicazioni diagnostiche, comportamentali e terapeutiche chiare (standard qualitativo);
- Avere un’adeguata privacy e confidenzialità nel rispetto di un corretto rapporto
Medico-Paziente; - Essere informato correttamente sulla diagnosi, sulla natura del disturbo, sulla prognosi e sulle possibilità di trattamento;
- Disporre di un trattamento personalizzato, che tenga conto della situazione particolare e della specifica di ogni paziente;
- Esprimere il proprio consenso informato prima di essere sottoposto a qualunque tipo di esame, manovra, procedura o terapia ritenuta necessaria;
- Essere sottoposto ad esami e terapie nelle condizioni di massima sicurezza possibile;
- Evitare sofferenze e dolore non necessari;
- Esigere dalla società e dai medici la conduzione di ricerche nel campo delle cefalee per il miglioramento delle conoscenze e dei trattamenti per il futuro;
- Ottenere un adeguato riconoscimento del proprio disturbo sul posto di lavoro, in famiglia ed in qualunque altro ambito sociale, con valutazione dell’effettivo grado d’invalidità;
- Poter esporre senza problemi il proprio dissenso e i propri reclami nei confronti di strutture e/o operatori senza che ciò pregiudichi la possibilità di essere curato;
- Ricevere assicurazioni concrete circa l’intervento di un garante che possa, nel caso, applicare rapide sanzioni nei confronti di chi violi tali diritt