Cos’è
È un esame radiologico che consente di visualizzare le componenti dure della scatola cranica; è usato fondamentalmente per indagini sull’osso e/o sulle cavità paranasali.


Come si esegue
Il soggetto in piedi viene fatto appoggiare con la testa ad una parete, dietro alla quale vi è una lastra su cui, grazie ad un fascio di raggi X, rimane impresso il contorno di quelle strutture sufficientemente “dure”, da non lasciar passare il fascio di raggi stesso. Solitamente si effettua una radiografia di lato (proiezione laterale) ed una dal davanti (proiezione antero-posteriore).


A cosa serve
La lastra del cranio evidenzia un danno diretto dell’osso, come nel caso dei traumi o nelle malattie che colpiscono primariamente l’osso stesso. Può mostrare anche le sinusiti acute, attraverso un opacamento delle cavità paranasali; indirettamente può evidenziare la presenza di tumori, ad esempio quelli dell’ipofisi, rilevando una modificazione del profilo di una particolare struttura ossea, la sella turcica, che ospita la ghiandola ipofisaria. Infine può rilevare calcificazioni patologiche, cioè accumuli di calcio, che appaiono bianchi sulla lastra, in sedi diverse da quelle abituali.
Non trova alcuna indicazione nella diagnosi delle cefalee primarie.


Che problemi può dare
Effettuare una una radiografia del cranio non pone problemi particolari se si eccettua naturalmente l’effetto nocivo delle radiazioni. Nella pratica clinica attuale il suo utilizzo è divenuto sempre più raro, per l’utilizzo di altre tecniche di immagini radiologiche più innovative.